Ecomuseo della fiumara

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Ecomuseo della fiumara

Data:

09 agosto 2023

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28 min

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Ecomuseo della fiumara

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Ecomuseo della Fiumara

La fiumara di Atella, che nasce da alcune sorgenti nei pressi di Lagopesole e nel medioevo era conosciuta col nome Triepi, percorre la Valle di Vitalba in tutta la sua lunghezza.

Compie un breve percorso con il nome di Fiumarella, quando riceve il primo affluente, lo Sterpito; al ponte di Cerasale, tra Atella e Filiano, diventa Fiumara e per circa 4 chilometri dalla sua origine conserva il carattere del torrente ricevendo l’Arvivo a sinistra, l’Imperatore e la Levata a destra.

Dopo questo punto, il suo percorso fino all’Ofanto si fa più piano, mentre gli affluenti diventano più numerosi.

A sinistra riceve il Vonghia, il Bradano e successivamente i valloni Cupa-grande, Grotte Oliventi, Piano Frantone; mentre a destra riceve i valloni dell’Arso, Gavitelle, Margherito, Bufata, Ederosi, provenienti tutti dal massiccio del Vulture.

La Flora

Il corso d’acqua è circondato e protetto da un bosco di Querce che da 300 m sale a 700 m s.l.m. Le condizioni climatiche caldo-umide permettono la crescita di una vegetazione caratterizzata da specie tipiche della macchia mediterranea.

La fiumara percorre strette gole con ripidi pareti che si aprono a tratti rettilinei fluviali fiancheggiati da salici, pioppi neri, pioppi bianchi, frassini ed ontani castagni, noci, faggi e con specie arbustive quali il rovo, il biancospino e il pungitopo.

Dopo il tratto di argilla e fango la vegetazione del fiume presenta piante di Eucaliptus e di tamerice mentre nei dintorni della Foresta Demaniale si notano un gruppo di lecci, alberi sempre verdi dalla chioma abbondante e sui ripidi versanti del fiume la ninfa greca del mediterraneo.

Le numerose pozze create dalle forti escursioni di portata della Fiumara favoriscono il proliferare di una vegetazione tipicamente palustre: Cannuccia comune (Phragmites communis), Tifa (Typha spp.), Nasturzio (Nasturtium officinale), Coltellaccio (Sparganium ramosum), Sagittaria (Sagittaria spp.), Sedano sommerso (Apium inundatum), Lenticchia d’acqua (Lemna minor).

Una rarità è il Fraxisinus oxycarpa pianta del Miocene di origine balcano-asiatica, vero e proprio fossile vivente, la cui colonia più consistente vegeta in prossimità della confluenza della Fiumara di Atella nell’Ofanto e più precisamente all’interno della Riserva Naturale Orientata “Grotticelle”.

La Fauna

La Fiumara è ricca di fauna ittica: Anguille (Anguilla anguilla), Cavedani (Leuciscus cephalus), Barbi (Barbus spp.), Rovelle (Rutilus rubilio), Triotti (Rutilus aula), Carassi (Carassius carassius), Lasche (Chondrostoma genei).

Anche l’avifauna è ben rappresentata sia con l’Airone cinerino (Ardea cinerea), il Germano reale (Anas platyrhynchos), la Poiana (Buteo buteo), i Nibbi reale (Milvus milvus) e bruno (Milvus migrans), l’Astore (Accipitur gentilis), il Gheppio (Falco tinnunculus), il Martin pescatore (Alcedo atthis), il Corriere grosso (Charadrius hiaticula), il Beccaccino (gallinago gallinago), la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), il pendolino (Remiz pendelinus).

Tra i mammiferi si annovera la presenza del Cinghiale (Sus scrufa), della Faina (Martes faina), della Lepre (Lepus europaeus), del Riccio (Erinaceus europaeus), della Volpe (Vulpes vulpes), del Tasso (Meles meles), della Donnola (Mustela nivalis), del Moscardino (Muscardinus avellinarius).Vi è la presenza stabile del Gatto selvatico (Felix sylvestris) e quella sporadica del Lupo (Canis lupus).

Una citazione particolare è necessaria per la Lontra che è una specie rara in tutta Italia.

La Lontra

Un carnivoro della famiglia dei mustelidi, sottofamiglia Intrini. Essa raggiunge la lunghezza di 120 cm, compresi 45 cm di coda. Ha un a testa tondeggiante ed allungata, muso arrotondato e le orecchie, nascoste dal pelame, sono corte e tondeggianti e, come le narici, si chiudono durante le immersioni che possono durare anche 6-7 minuti. Gli occhi sono piccoli e, con le vibrisse, consentono la visione subacquea, permettendo alla lontra di trovare le prede in acque torbide e di notte. Anche i baffi lunghi e sensibilissimi sono di notevole aiuto permettendo di individuare i più piccoli movimenti di pesci ed anguille. Le zampe sono cortissime e palmate e utilizzate per dare forti spinte nell’acqua, consentendo di saettare, direzionandosi con la coda. La pelliccia folta, marrone e preziosissima è la causa delle persecuzioni con lacci e tagliole di cui è stata oggetto la lontra. Solo nel decennio 1963/1973 siano state abbattute in Italia 660 lontre.

Il suo habitat è costituito da acque pulite con le rive ricoperte di vegetazione fitta, dove vive scavando gallerie sotterranee che sboccano sempre sott’acqua. In genere la lontra va a caccia dopo il tramonto, soprattutto di pesci come i ciprinidi (albarella, cavedano, vairone) e anguille integrando la dieta con anfibi, piccoli mammiferi e uccelli.

Il ciclo riproduttivo della lontra è poco noto. Il periodo degli amori ha luogo tra febbraio e marzo e la gestazione dura 61-74 giorni. Solitamente la femmina da alla luce 2 o 4 piccoli che vengono allattati per 7-9 settimane. Dopo tale periodo cominciano, poi, a nuotare nei fiumi dove imparano a pescare.

La lontra è diffusa in tutta Europa, Asia e Africa nord-occidentale. All’inizio del secolo era un mammifero diffuso in tutta l’Italia, ma nel corso degli anni per l’inquinamento, la distruzione del suo habitat e la pratica venatoria avvenuta fino al 1977, essa è scomparsa dalla maggior parte dei fiumi italiani.

Nei primi anni ’80 è stato intrapreso uno studio sulla effettiva presenza della Lontra da parte del WWF-Italia, che ha portato negli anni successivi a censire i fiumi italiani alla ricerca di eventuali segni della presenza dell’animale. Su 1300 siti visitati solo 80 sono risultati positivi – il 6.2% del totale.

In Basilicata, in particolare, la lontra è stata censita in 21 siti su 69, sui fiumi Basento, Agri, Noce, Sinni e Ofanto.

Dal 1993 si sta procedendo al monitoraggio dell’intero tratto della Fiumara di Atella dove il mustelide è una presenza storica nella zona come dimostrano le testimonianza degli anziani.

Durante i sopralluoghi effettuati lungo la Fiumara sono stati rinvenuti numerosi spraint e impronte, inoltre sono state raccolte 236 fatte. Di frequente la marcatura del territorio è effettuata su siti molto vicini lungo le rive.

I siti di marcatura sono presenti ovunque: nelle insenature, nei luoghi più impervi e in quelli ricchi di vegetazione ma anche dove il fiume si distende su ampi letti e nei tratti senza copertura vegetale. Gli spraints sono depositati soprattutto in acqua su grandi e isolati sassi affioranti, ma anche su isolotti di ghiaia.

Le prime analisi sulla dieta del mustelide attestano la presenza delle seguenti specie ittiche: Rovelle, Cavedani e Barbi. Tali specie ittiche sono le stesse trovate nei fiumi lucani Agri, Basento, Bradano e Sinni, e che ospitano anch’essi popolazioni di Lontre.

I dati ottenuti dalla ricerca del WWF di Rionero in Vulture suggeriscono che nella Fiumara di Atella la Lontra è presente stabilmente e costantemente nel tempo.

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Ultimo aggiornamento: 09 agosto 2023, 16:43

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